IL RITUALE DEL TE’

Tra re, regine, Parigi, l’Oriente e i pomeriggi passati con il nonno

L’ha scelto per noi Luigi XIV. Ci siamo affidati a lui per la nostra collezione di tè Dammann Frères. Del resto il Re Sole rimane pur sempre il Re Sole anche con il passare dei secoli. E la sua naturale inclinazione per le cose raffinate non poteva che essere il miglior sigillo di garanzia.

Fu lui nel 1692 ad accordare a “Sieur Damame” il privilegio di vendere in Francia il caffè, il tè, i sorbetti e il cioccolato. Insomma, tutte quelle prelibatezze che potevano solleticare i sensi di corte. Tra giochi, girotondi, balli e corsetti. In pomeriggi che anticipavano la rêverie di Madame Bovary.

 

Da allora la Maison Dammann Frères ha fatto della raccolta a mano delle foglie di tè il suo tratto distintivo, la sua carezza al gusto, il suo inchino alla materia prima. E di materia prima alla base del tè ce n’è una sola: la Camellia Sinensis, che racchiude il suo tesoro aromatico nel germoglio e nella fogliolina più alta. Sono le uniche due parti ad essere utilizzate per creare quei pomeriggi che sanno d’infinito, staccandole delicatamente dallo stelo, senza romperle.

 

È una giostra quella del tè. Di colori, dove il bianco si unisce al nero e il verde gioca con il giallo.

È una giostra di reazioni chimiche, come l’ossidazione e la fermentazione, che danno alle foglie quel profumo riconoscibile. E, come tutte le giostre, segue il suo giro che si compie ad ogni stagione, ad ogni raccolta. Sempre con la stessa passione, sempre con le stesse carezze. Così dall’appassimento all’aria aperta, pardon – en plein air – per arrivare ai gusti più decisi si passa alla rotazione, agitando le foglioline in vassoi di bamboo in modo da dare avvio alla loro ossidazione. È poi con la rollatura che avviene la rottura delle foglie che consente lo sviluppo del gusto e degli aromi.

E di famiglie aromatiche ce ne sono tante quanti gli invitati a un ballo di corte. Ognuno compone una nota: sono note di latte, di fiori, di mare, di sottobosco, frutta, fieno, spezie, di tostatura.

 

Da Dammann Frères sono alchimisti, maestri aromatizzatori, che ogni giorno degustano, confrontano e miscelano. Proprio come una collezione di alta moda, creano nuovi accordi aromatici abbinando colori e sapori.

Nascono allora miscele armoniose ed equilibrate, ognuna con una sua storia, ognuna con una sua proposta di viaggio, un itinerario sensoriale che diventa pure fisico.

Prendiamo il tè Miss Dammann, ad esempio: è parigino nell’anima, minimal come il tè verde, brioso con i suoi aromi di limone e frutto della passione, pungente come lo zenzero. Un inno alla vivacità chic.

Oppure il Thè Blanc Passion de Fleures : racconta di una passeggiata, come quella nelle nostre colline, quando gli albicocchi e le rose sono in fiore e catapulta poi ai tropici con la spinta del frutto della passione.

E con Anichaï il viaggio continua verso i Paesi d’Oriente: cardamomo, pepe rosa, chiodi di garofano e zenzero avvolgono la potenza di questo tè nero.

Ci sono poi quei tè che parlano dei pomeriggi senza tempo, quando fuori piove e si accende una candela. Quando si vuole gustare ogni gesto, lentamente. Come lo zucchero che si trasforma in caramello. Come l’aroma che si sprigiona da uno dei nostri preferiti della collezione: il Tè Oolong Caramel au Beurre Salé. Talmente buono da far viaggiare Stefano, il nostro bartender, indietro con la memoria ai pomeriggi passati con il nonno tra il profumo del vino vecchio  e il tè della nonna. È così che nasce il suo cocktail A merenda con il nonno. Ovviamente a base di tè.

 

Sì, perché con una tazza può far viaggiare, anche indietro nel tempo. O, almeno, al SeePort si può.

 

 

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